9.4. Esempio

Si supponga di acquistare un bene per cui si prevede un aumento del valore, quale un quadro di Degas, e di volerne tenere traccia (se ne occuperà la compagnia di assicurazione, anche se nessun altro lo farà).

Si inizi con una struttura dei conti simile a quella mostrata nella sezione Sezione 9.3, «Impostare i conti», rimpiazzando però il «BENE1» con «Degas» e rimuovendo i conti del BENE2. Si assumerà che il quadro di Degas abbia un valore iniziale di centomila euro. Si inizi trasferendo al proprio conto bancario €100.000 e poi si trasferiscano di nuovo al conto Attività:Beni immobili:Degas:Costo (la transazione di acquisto del bene). Si dovrebbe ora avere una finestra principale dei conti simile a questa:

Finestra principale di rivalutazione del bene

La finestra principale dell’esempio sulla rivalutazione di un bene

9.4.1. Guadagni non realizzati

Un mese dopo, si ha ragione di credere che il valore del quadro sia aumentato di €10.000 (un guadagno non realizzato). Per registrare questo aumento, occorre inserire un trasferimento di €10.000 dal conto dei propri guadagni accumulabili (Entrate:Guadagni non realizzati) al conto dei guadagni non realizzati (Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzati). La finestra principale assomiglierà a questa:

Finestra principale di rivalutazione del bene

La struttura dei conti dopo l’inserimento del guadagno non realizzato

9.4.2. Vendere

Si supponga che un altro mese dopo i prezzi dei quadri di Degas siano saliti ancora un po’, in questo caso di circa €20.000, come dalle proprie stime. Puntualmente si registreranno i €20.000 come entrate derivanti da guadagni non realizzati; poi si decide di vendere il quadro.

Si presentano tre possibilità: si potrebbero aver correttamente stimato i guadagni non realizzati, sottostimato i guadagni non realizzati o sovrastimato i guadagni non realizzati.

  1. Stima accurata dei guadagni non realizzati.

    Le proprie stime ottimistiche del prezzo del quadro erano corrette. Prima di tutto si deve registrare che i profitti ottenuti sono ora guadagni realizzati, e non guadagni non realizzati. Questo si effettua trasferendo le entrate dal conto Entrate:Guadagni non realizzati al conto Entrate:Guadagni realizzati.

    In secondo luogo, occorre accreditare il conto bancario con il prezzo di vendita del quadro. Questo denaro proviene direttamente dal sottoconto Attività:Beni immobili:Degas. Si trasferisca l’intero valore del conto Attività:Beni immobili:Degas:Costo nel conto Attività:Beni immobili:Conto risparmio e l’intero valore del conto Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzati nel conto Attività:Attività correnti:Conto risparmio.

    Queste transazioni dovrebbero apparire così:

    Tabella 9.1. Convertire un guadagno accumulato in un guadagno realizzato

    ContoTrasferimento aImporto della transazioneTotale del conto
    Entrate:Guadagni non realizzatiEntrate:Guadagni realizzati€30.000€0
    Attività:Beni immobili:Degas:CostoAttività:Attività correnti:Conto risparmio€100.000€0
    Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzatiAttività:Attività correnti:Conto risparmio€30.000€0


    Questo porta i saldi dei conti Attività:Attività correnti:Conto risparmio e Entrate:Guadagni realizzati a un totale rispettivamente di €130.000 ed €30.000.

    Finestra principale di rivalutazione del bene

    La struttura dei conti dopo l’inserimento dei guadagni realizzati

  2. Sottostima dei guadagni non realizzati.

    Si è stati troppo ottimisti nella valutazione del quadro. Invece dei €130.000 di valore ipotizzati, il quadro viene valutato a €120000. Si decide comunque di vendere, dato che comunque il valore è superiore ai soldi spesi per l’acquisto. I numeri cambiano di poco e non drasticamente.

    Le transazioni dovrebbero apparire come nell’immagine seguente (si osservi che l’ultima transazione che bilancia i conti dei Guadagni non realizzati):

    Tabella 9.2. Convertire un guadagno accumulato in un guadagno realizzato

    ContoTrasferimento aImporto della transazioneTotale del conto
    Entrate:Guadagni non realizzatiEntrate:Guadagni realizzati€20.000€10.000
    Attività:Beni immobili:Degas:CostoAttività:Attività correnti:Conto risparmio€100.000€0
    Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzatiAttività:Attività correnti:Conto risparmio€20.000€10.000
    Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzatiEntrate:Guadagni non realizzati€10.000€0


    Questo porta i saldi dei conti Attività:Attività correnti:Conto risparmio e Entrate:Guadagni realizzati a un totale rispettivamente di €120.000 ed €20.000.

  3. Sovrastima dei guadagni non realizzati.

    Si supponga di riuscire a vendere il quadro a un prezzo superiore alle proprie più rosee previsioni: €150.000. Il plusvalore è, di nuovo, trattato come un guadagno, cioè un’entrata.

    Le transazioni dovrebbero apparire come nell’immagine seguente (si osservi che l’ultima transazione che bilancia i conti dei guadagni non realizzati):

    Tabella 9.3. Convertire un guadagno accumulato in un guadagno realizzato

    ContoTrasferimento aImporto della transazioneTotale del conto
    Entrate:Guadagni non realizzatiEntrate:Guadagni realizzati€50.000€-20.000
    Attività:Beni immobili:Degas:CostoAttività:Attività correnti:Conto risparmio€100.000€0
    Attività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzatiAttività:Attività correnti:Conto risparmio€50.000€-20.000
    Entrate:Guadagni non realizzatiAttività:Beni immobili:Degas:Guadagni non realizzati€20.000€0


    Questo porta i saldi dei conti Attività:Attività correnti:Conto risparmio e Entrate:Guadagni realizzati a un totale rispettivamente di €150.000 ed €50.000.

9.4.3. Avvertimenti riguardanti le valutazioni

Come mostrato nell’esempio, per i beni non finanziari, può risultare difficile stimare il valore «vero» di un bene. È facile convincersi di essere ricchi sulla base di stime discutibili che non riflettono il proprio «conto in banca!».

Quando si ha a che fare con la rivalutazione di un bene:

  • porre molta attenzione nella stima del valore senza lasciarsi trascinare dai propri sogni.

  • Mai fare programmi con il denaro che non si ha in banca o in contanti. Fino a quando il proprio bene non è stato venduto e non si ha il denaro, qualsiasi numero sulla carta (o sul proprio computer) è semplicemente un numero. Se si riesce a convincere realmente un banchiere a prestare del denaro, utilizzando il bene come riscatto, si ha solo una riprova del valore dato che gli operatori sono sospettosi verso la sovrastima del valore. ATTENZIONE: fin troppe società che appaiono «proficue» sulla carta, vanno in fallimento dato che terminano le proprie riserve di liquidi, precisamente perché i «beni rivalutabili» non erano la stessa cosa del denaro liquido.